La giornata prometteva bene: avevo tolto un piumino dal letto per concedermi ore di sonno più rilassanti e meno affannose e mi ero concessa il lusso di andare a dormire presto. Mi ero addormentata con l’immagine di Ryan Gosling che dispensa consigli di seduzione, e che che se ne dica, secondo me il buongiorno si vede dalla buonanotte precedente. Scoprirsi senza pietà è la maniera più drastica che trovo per svegliarmi in quelle mattine troppo lente ed assonnate, come quella di oggi. Il caffè buttato giù con la speranza di poter accendere la connessione con il mondo. Doccia, capelli, vestiti, borsa, occhiali, trench e via. Il cielo sta abbandonando il blu per far spazio all’azzurro, l’aria è frizzante, ma più dolce delle altre mattine. Sono piccoli segnali di ripresa: la primavera che avanza, l’inverno che indietreggia, e quel senso di pace che pervade. Alla radio Emma Marrone canta, con un’intenzione mista alla disperazione e la rabbia “io mi scordo di dimenticarti/non ho mai avuto occhi profondi/sei negli occhi e via da qui non scendi“. E un brivido mi pervade. Forse ho esagerato. Non avrei dovuto mettere una maglia a maniche corte, ne dei jeans che lasciano le caviglie scoperte. Sono stata ottimista, troppo. Forse ho esagerato, già. Perchè se prima c’era il sole, ora il sole è nascosto dietro ad un cielo a metà fra il grigio e il giallo, ed io mi sento scoperta. Priva di qualcosa che possa avvolgermi, al riparo di quel freddo che sento, dentro o fuori, nemmeno lo so più. Ho esagerato, si. Perchè mi sono scoperta troppo. Le braccia, le caviglie, la testa ma soprattutto il cuore. Ho riposto aspettative in qualcosa di incontrollabile, mi sono concessa con facilità ed euforia ad un’apparenza. Scoprirsi, stufi della repulsione, è tanto bello quanto drammatico. Bello perchè per un attimo che alle volte non dura più di un secondo, siamo totalmente noi, braccia scoperte e cuore al vento. E’ un dramma per noi persone sentimentali,che di emozioni ne abbiamo bisogno come l’aria, per noi che arrossiamo anche solo con il pensiero, per noi che non siamo in grado di fingere e ancor meno di reprimere, nè con noi stessi nè con gli altri. Viviamo una continua lotta fra la voglia di lasciarsi andare totalmente e la paura di scoprirsi senza misura. Che per quanto possa essere bello, alle volte diventa un rischio veramente grande da correre. Ora ho freddo, e quel sole non si vede ancora. Ho freddo dentro, perchè mi sento scoperta, senza più muri a proteggermi, veli a nascondere, filtri ad eludere. Il respiro è sempre più corto, mentre io provo a farlo più profondo nella speranza di una ripresa. Sento il calore delle emozioni (belle, brutte, non capisco più) cuocermi sulle guance e disporsi a chiazze sul corpo. Testa indietro, occhi chiusi, butto fuori aria. E riparto. Scoperta, ma ancora certa e consapevole che prima o poi il sole uscirà fuori. E sarà caldo e calore, sicurezza e sorrisi.
Fuori c’è vento: i capelli sono spettinati, i pensieri anche.
La pelle trova riparo sotto strati di stoffa.
Il cuore, invece, è più scoperto che mai.
Stay tuned.
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