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Un giorno speciale

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29 di Febbraio, un giorno speciale che si vive una volta ogni 4 anni. La terra impiega esattamente 1 anno, 5 ore, 48 minuti e qualche secondo per compiere un giro completo intorno al Sole. Ogni 4 anni, quello scarto di quasi 6 ore va a formare quel giorno in più che fa diventare un comune anno un anno bisestile. Non sto qua a esprimere la mia sulla relatività del tempo, su quei minuti aggiunti presi chissà dove, su calcoli e quanto altro. Ma ci pensate che questo giorno potrebbe non esistere? Potremmo considerarlo come una parentesi a sè stante all’interno di questa vita che ogni 4 anni ci si ripropone. Possiamo riaprire cose aperte 4 anni fa, cercarne di nuove, affidarci a riti scaramantici, fare danze e preghiere particolari o affidare a questa giornata speranze e sogni. Non so se sia una pura casualità o lo zampino di un fato che vuole dire sempre la sua, ma io, a questo giorno oggi tanto piovoso e strano, sento di affidare qualcosa di me, come una sorta di preghiera, un augurio, una speranza che più che chiudere dentro un cassetto sento più che mai bisognosa di volare come fosse vento. Oggi, in questo giorno che ritroverò fra 4 anni, vorrei prendere per mano quella paura che da sempre mi accompagna, quel senso di inadeguatezza perenne, quella percezione di essere sempre al di sotto di ogni aspettativa, propria ed altrui. Vorrei prendere quel terrore che mi immobilizza in ogni cosa, sia questo il lavoro, l’amore, gli affetti e la vita tutta. Vorrei stringere tutto questo nel pugno di una mano e avere il coraggio di buttarlo via: via l’ansia, via la paura, via le domande. Via la razionalità, via le pause, via l’essere statico. Via le convinzioni e le cose scontate, perchè qua di certo non c’è nulla, e nelle incertezze voglio mettere anche questa paura costante. Via le lacrime: ancor prima di interrogarmi su cosa possa succedere, per istinto, piango. Forse piango per esorcizzare demoni, per tirar fuori ansie ancor prima che queste entrino a far parte di me, per cullarmi in quella comodità del “non sono in grado”. Prima piango e poi reagisco. Ecco: basta. Basta oggi e basta sempre. Perchè il 29 febbraio non è di certo un vaso di Pandora che si apre ogni 4 anni. E’ un giorno speciale, e in quanto tale merita di essere ricordato per qualcosa di importante. E se è vero che la vita ti pone costantemente davanti a bivi, ti porta a scegliere o lo fa lei se non sei in grado di farlo tu, io, fra mille cose oggi decido di dire basta. Basta alla paura,all’inadeguatezza, ai complessi di inferiorità, basta a quell’insicurezza che seppur ci fa rimanere umili, ci ammazza totalmente. Basta aspettare, subire, incassare senza reagire. Basta accontentarsi illudendosi che qualcosa di migliore non possa essere possibile. Basta ignorare gli eventi ed i fatti. Basta vivere di riflesso. E’ arrivato il momento di brillare di luce propria, anche (e forse soprattutto) quando piove, quando tutto sembra perduto ancora prima di essere iniziato, quando risalire la china sembra una cosa difficile.

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“Shine bright light a diamond”.
In un anno bisestile, in un giorno che è come tanti altri.
Ora e sempre. ★

Stay tuned.

Credits: PinterestLaStampa

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