La notte di Natale per me è stata devastante: brividi di freddo a non finire, febbre alta e mal di gola. Mi sono girata e rigirata nel letto senza fine, ho fatto incubi su incubi ed ho cercato in ogni modo di scaldarmi. Ed è li che è iniziata la mia riflessione. Stavo male, non riuscivo a muovermi per il freddo (che detesto), sapevo che mi sarei dovuta muovere per prendere qualcosa che mi scaldasse, ma il pensiero di un movimento mi faceva salire ancora più freddo. Non so se fosse il sonno, la febbre o la cena della vigilia che si contorceva nel mio stomaco, ma ad un tratto ho pensato:
sto male dove sono,
muovermi verso qualcosa mi farà male lo stesso,
eppure quel movimento servirà a farmi stare meglio
Ed è tutto qua.
Quante volte viviamo condizioni per cui realizziamo che il nostro presente ci fa stare male? Eppure non siamo in grado di muoverci verso qualcosa nonostante sia chiaro che quel qualcosa, nel tempo, potrebbe rivelarsi la scelta migliore, fosse anche solo per dire a noi stessi “ci ho provato”. Non siamo in grado perchè abbiamo paura, perchè muoversi ed agire può fare male per tanti motivi, perchè l’azione richiede forza e coraggio, e queste sono due cose non sempre facili da trovare e mettere in pratica. Eppure il movimento è l’unica scelta possibile. Dopo il dolore, dopo il rimanere fermi nel tentativo di capire, dopo il prendere consapevolezza di ciò che è stato e ciò che si vorrà, rimane solo una cosa da fare: muoversi.
Ho sofferto molto nell’anno appena passato. Sono rimasta ferma nel mio dolore, nelle mie paure e nei miei tanti pensieri. Ho vissuto i miei dispiaceri e la mia rabbia. Ho preso con il tempo consapevolezza di ciò che era stato, ciò che era e anche di ciò che vorrei fosse – e non fosse – per il futuro. Ho avuto paura, a tratti ne ho ancora, ma senza paura non esistono scelte, e dicono che la felicità si trovi il più delle volte proprio dietro a quelle paure che sentiamo.
E allora per il nuovo anno non prometto nulla a me stessa che sia una dieta o una magica remise en forme, niente che si avvicini ad un tetto minimo di libri da leggere o film da vedere. Porterò nel cuore il desiderio di provare nuove ricette e vedere tanti luoghi, vicini e lontani, ma una cosa sola mi e vi auguro: di saperci muovere verso qualcosa, nonostante la paura, il dolore e la fatica. Di fare passi in una direzione, che sia anche quella sbagliata che ci permetta di capire ancora un po’ di più dove vogliamo andare. Di tentare qualcosa e di farlo con convinzione. Di cercare una strada verso la felicità, e in quella strada muovere passi, piccoli e grandi. Di tornare indietro per prendere rincorse consapevoli, di fermarsi solo per riprendere fiato e proseguire. Di sapersi muovere verso qualcosa.
Stay tuned.
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